Sabato 22.08.2020 abbiamo preso parte a un evento per noi molto importante. Ci siamo ritrovat* al neonato spazio autogestito de La Bisaboga, nell’ex Locanda del Lupo di Montasico, che non riapriva dagli anni ’80. Un luogo lasciato vuoto dall’abbandono di chi lasciava i monti dell’Appennino, per un lavoro e un appartamento nella bassa bolognese.
La Bisaboga è un esperimento: attraverso un comodato d’uso, il luogo è adesso intestato a un gruppo informale che ha delegato ad un’assemblea aperta e plurale la gestione degli spazi. Qui alla Bisaboga stiamo pianpiano seminando, e cominciano a germinare le prime iniziative di comunità: una scuola libertaria, un circolo culturale con cineforum e altre attività, presto dei laboratori sociali, già eventi aperti e gratuiti, come quello di Sabato scorso.
C’è stato lo spettacolo del Teatro Contadino Libertario, “Il fantoccio meccanico”, tratto da Furore di Steinbeck, che ha rivolto una forte critica all’agroindustria e il capitalismo, situata all’inizio del secolo scorso. Lo spettacolo è stato accompagnato dalla musica dal vivo di Federico che ha avvolto la performance amplificando le emozioni di attori e pubblico.
A seguire mangiate e bevute, locali e genuine.
Poi è venuto il turno di Michele che ha portato delle canzoni sul tema “lavoro agricolo e contadino” e Pietro ha presentato il numero 03 della rivista epidemia, dando il là a una discussione aperta che è durata oltre due ore: si è parlato di agroecologia in senso ampio, dove molte hanno portato le loro esperienze vissute fra ricerca, lavoro e lotta. Si è parlato del valore della teoria, di buone pratiche, sperimentazioni, natura/cultura, ecosofia e ambientalismo, lavoro/ fare, moneta, morale, i saperi perduti, di genere, comunità, i limiti e le difficoltà nel vederci come comunità, la paura della morte, di essere farfalle, di danze, storiografie del territorio di Monte Sole, o dell’avanguardia.
E’ stata una serata indimenticabile. Grazie a tutte le persone che l’hanno resa possibile donando il loro tempo, impegno e sostegno.
Lunga vita la bisaboga,
Agroecologia o barbarie!