Il primo numero della nostra rivista autoprodotta Epidemia è disponibile:
Gli ulivi di Puglia al tempo della Xylella
Il rapporto tra il batterio Xylella fastidiosa e le attività agricole degli esseri umani ha una lunga storia. Il nome stesso del batterio deriva dal fatto che vive e si riproduce nei “vasi xilematici” che trasportano la linfa delle piante, molte delle quali coltivate in agricoltura, occludendoli e impedendo il flusso di acqua e sostanze nutritive, portando talvolta al loro disseccamento e eventualmente alla loro morte.
Nel 2013 il batterio Xylella fastidiosa, subspecie pauca è stato rilevato in Puglia, e la sua presenza è stata subito messa in relazione ai disseccamenti degli ulivi segnalati dagli agricoltori nelle campagne di Gallipoli, nel Salento. Secondo le leggi dell’Unione Europea la Xylella è un “patogeno da quarantena”, cioè un organismo da tenere fuori dello spazio comunitario in ogni sua forma, poiché è ritenuto una causa potenziale di danni enormi all’ecosistema e all’economia di interi territori.
In questa pubblicazione autoprodotta riportiamo alcune considerazioni su quello che è successo in questi sei anni in Puglia: si inizia con una storia della risposta istituzionale alla presenza del batterio e delle azioni di protesta dei movimenti territoriali, seguita da un’analisi delle costruzioni e definizioni della malattia del disseccamento di ulivi, e poi una riflessione sulla storia ecologica degli ulivi del Salento. Conclude uno sguardo al futuro dell’olivicoltura in Puglia nel contesto di quello che per noi è un processo sia ecologico che politico, causato da una catastrofe che ha tante cause quante sono le sue conseguenze e le sue possibili soluzioni.
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